
La preghiera del mattino (2011-2017)
Ruini: «Spero che manifestazione per la famiglia abbia un forte successo»
Oggi sul Foglio appare una bellissima intervista di Matteo Matzuzzi al cardinale Camillo Ruini. La chiacchierata spazia su diversi argomenti, che ruotano tutti intorno alla famiglia e alle modalità più opportune per i cattolici di testimoniare le proprie convinzioni.
Ad un certo punto, il giornalista chiede al cardinale se ha ancora senso oggi mobilitarsi per contrastare disegni di legge che minano le fondamenta della famiglia. Risponde Ruini:
«Le società occidentali, Italia compresa, sono sottoposte da molto tempo a una grande pressione, che c’era già dieci anni fa e ora è aumentata. Si tratta di una pressione sia mediatica sia alimentata dai pronunciamenti delle magistrature, rivolta a cambiare le strutture fondamentali che reggono la famiglia. È da mettere in conto che questa pressione non sia priva di effetti, specialmente tra i giovani. Però, quanto all’Italia, sono convinto che la partita rimanga aperta e che la disponibilità a impegnarsi sia ampiamente presente. Spero poi di cuore che le iniziative che proprio ora si stanno prendendo su questi punti abbiano un forte successo, a cominciare da quella del 20 giugno prossimo».
Il cardinale risponde anche a domande sull’assuefazione da parte dei cattolici a comportamenti non in linea con la morale cattolica. Non sono una novità, dice Ruini: «Pensiamo solo alle resistenze che incontrò la Humanae vitae». La Chiesa, certamente, può fare di più, soprattutto attraverso il linguaggio, per farsi capire dai giovani. La questione, però, è che questo cambiamento «non si fa per decreto», ma attraverso persone, testimoni, come lo fu Giovanni Paolo II e come lo è oggi papa Francesco.
Dunque bisogna mandare in soffitta le battaglie culturali?, chiede il giornalista, facendo riferimento al dibattito statunitense, dove c’è chi ha proposto l'”opzione Benedetto” (cioè fare come Benedetto da Norcia e ritirasi dal mondo per ricostruire a partire dai monasteri). No, dice Ruini che così argomenta:
«Benedetto di Norcia si è ritirato dal mondo non perché disperasse di convertirlo, ma perché cercava soltanto Dio e riteneva di poterlo trovare nel modo migliore nella vita monastica. La sua è stata un’intuizione, o meglio, una vocazione estremamente feconda e determinante per la storia della nostra civiltà. Non si tratta di fare le “guerre culturali”, ma di esprimere la concezione cristiana dell’uomo, con le parole ma anche con la prassi di vita e con comportamenti concreti, tenendo sempre uniti la verità e l’amore al prossimo. Come non dobbiamo aggredire nessuno, così non dobbiamo assolutamente rinunciare a dire chiaramente la verità e a testimoniarla con la vita».
Foto Ansa
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21 commenti
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Scusate, ma sul sito di Cl non riesco a trovare il comunicato a cui Giovanni e Giovanna fanno riferimento, mi potete dire dove si trova? O qualcuno mi fa la carità di un copia e incolla? Grazie
Grazie Giovanna, l’ho trovato sul sito de La Croce, non so dire se sia un comunicato ufficiale o meno, è datato 12 giugno che era venerdì, certo mi sembra strano che il sito non venga aggiornato nel momento stesso in cui viene diramato un comunicato, mah forse alla sede di Milano si sono un po’ imborghesiti e venerdì a pranzo staccano per il dovuto e meritato week end. Quanto all’utilità pratica delle manifestazioni in piazza ci sono pro e contro. Un paio di anni dopo il referendum sull’aborto ascoltai in un incontro Cesana che ci spiegava come, a suo parere, l’aver indetto il referendum sull’aborto fosse stato un errore perché era ovvio che l’avremmo perso, che i nostri avversari avrebbero innalzato barricate e che il lavoro sulle modifiche della 194 sarebbe diventato impossibile e che in quell’occasione CL obbedì al volere delle gerarchie ecclesiastiche appunto per puro spirito d’obbedienza, salvo, aggiungo io, essere lasciata praticamente da sola nella battaglia referendaria (Chi andava, per esempio, la notte ad attaccare manifesti sa bene a cosa mi riferisca). Il punto che mi lascia perplesso è che se da una parte può essere vero che le manifestazioni di piazza possono non servire è anche vero che in alternativa non si propone nulla, salvo questo mitico dialogo che mi pare più simile ad una resa che ad altro. Nel frattempo tante persone, cattoliche e non, vengono lasciate sole di fronte al mainstream dell’unica verità, mentre i mass media bombardano a più non posso e piano piano si finisce per adeguarsi perché non si vede nè una proposta nè una chiara presa di posizione da parte della Chiesa e dell’Associazionismo cattolico. Certo il Papa dice qualcosa, ma spesso quello che dice lascia il tempo che trova e i vari Galantino di turno sembrano quasi disturbati perché gli interventi del Papa potrebbero porre un ostacolo al famoso dialogo.
Però, caro Mappo, credo che questa manifestazione del 20 giugno sia più da paragonare al family day, piuttosto che al referendum dell’aborto .
Se è vero che quel referendum l’abbiamo perso, credo che non sia andato perso l’entusiasmo e la dedizione che ci abbiamo messo : io ero piccolina, ma è stata un’esperienza forte, tutt’altro che inutile, direi anzi decisiva per la mia formazione e quella di molti.
Il family day, invece, è stato utile, utilissimo, anche dal punto di vista pratico.
Certo, il fatto che oggi non ci sia una indicazione favorevole da parte della Chiesa ufficiale, pesa, giustamente pesa.
Chi vivrà vedrà, credo che questa posizione la pagheremo salata, ma la mia fiducia in Dio non viene meno.
Tornando al comunicato, in effetti non si capisce in che cosa debba consistere questo dialogo : sì, sembra più una resa al pensiero unico, per ricominciare a costruire nell’ambiente, come se non si potesse testimoniare nell’ambiente e pubblicamente.
Certo, consegnare un pacco di alimenti è tremendamente più semplice di farsi sputare addosso come ai tempi dell’aborto !
Tipico discorso azione cattolica di diversi anni fa : oggi l’azione cattolica è praticamente sparita dalla scena pubblica.
Che ti devo dire, quel “noi cattolici “, di giussaniana memoria, non riesco a scordarmelo.
@Mappo
Io manifesto per riuscire a continuare a guardare in faccia mio figlio senza vergognarmi, a prescindere dalla sua “utilità” per fermare una legge idiota: anche perché senza dubbio il buon Dio ha un giudizio diverso da quello umano su ciò che è o non è “utile”.
Sono entrato in cl nella primavera del 1967. Ora ho 63 anni. Son stato uno dei fondatori del movimento x la vita italiano nel febbraio 77 e autorevole membro del suo direttivo nazionale dall’81 al ’94! Ho vissuto tutto quello che raccontate e sono pienamente d’accordo con voi! Tante sono state le difficoltà di rapporto col movimento (cl) riguardo la caritativa che vivevo x la vita! Ma ho resistito senza mai rompere con l’Origine! Ma questa non unità e questo modo criptico di mandare avvisi e messaggi tenendoci all’oscuro di cosa c’è dietro questo nuovo corso della segreteria di cl mi disorienta e mi fa soffrire. Troppe cose son strane, vengono taciute (vedi anche i casini in politica): io non dico che ci venga raccontato tutto ma un minimo si’ perché alla mia età mi sento trattato come un bambino (nel senso spregiativo); qualcuno dovrebbe venire nelle nostre scuole di comunita a spiegarci un po’ cosa succede! Io sarò presente a roma con tutta la convinzione possibile come ha fatto una nonna novantenne che, interrogata del perché era in piedi a fare la sentinella, ha risposto che non avendolo fatto (scendere in piazza) tanti anni fa contro le leggi razziali fasciste, questa volta non avrebbe mai piu fatto lo stesso errore!! Io lo farò per questo e per i miei tre figli e tutti i bambini che assisto come Pediatra di famiglia !! Un abbraccio !!
@Mappo
E’ sul sito della Fraternità di CL, che è protetto da utenza e password degli iscritti, non su CL.org.
Il che – secondo e – dice molto anche sulla difficoltà nel dare un giudizio.
il lato comico della diffusione del comunicato di cl. è che è stato redatto per salvaguardare il clima di dialogo con chi la pensa diversamente………..geniale!
L’avevo notato anche io, deve averlo scritto il Vitta della situazione.
massimo gandolfini , il principale promotore dell’incontro del 20 giugno, è legato al movimento neocatecumenale, verso il quale non ho mai avuto molta simpatia. ma il dottor gandolfini è una persona estremamente coraggiosa e lucida . merita che la sua iniziativa trovi risposta in molti , per primi i cattolici. se i pastori si defilano, peggio per i pastori. il dottor gandolfini è un eccellente neurologo e neurochirurgo e ha curato e operato mio padre negli anni 80. ne ho un ricordo umano e professionale indelebile. forza Massimo e forza chi lo vorrà seguire.
Stanno distruggendo tutto, e la nostra preoccupazione dovrebbe essere quella di dialogare con chi VUOLE la distruzione? Chissà perchè, sto ripensando alle manifestazioni dei pacifisti in germania, mentre hitler stava preparando la guerra
CL invece che cosa spera?
spera che non bisogna dire niente perchè altrimenti gli altri si infastidiscono e non ci parlano più. Firmato Galantino
Sono un po’ triste, stasera.
Sul comunicato di Cl c’è scritto che le manifestazioni di piazza non servono a nulla, come se il family day, cui avevamo partecipato con entusiasmo non fosse servito a nulla.
Secondo me servono, tanto più ora che è difficile far sentire la propria voce e tutti i media sono appiattiti massicciamente sull’ideologia gay-gender.
Poi, tutto quel citare Galantino mi fa effetto : le frasi citate possono anche essere condivisibili, ma mi sembra che il monsignore abbia espresso un incredibile apprezzamento per il riconoscimento delle unioni civili, dunque sono molto perplessa.
Certo che l’aria è così diversa, sulla politica, da quando ho incontrato il movimento tanti anni fa.
Allora, più o meno le stesse cose di questo comunicato erano sostenute, in contrapposizione al movimento, dai miei compagni di scuola di Azione Cattolica .
E’ un momento difficile, molto difficile.
Prego astenersi multi-nick e nick untuosi, non è aria.
Purtroppo la sensazione di Giovanna è la stessa che provo io. Entrato in CL nel lontano ’77 mi sento dire l’esatto contrario di quello che ci veniva detto allora e fino a pochi anni fa. Necessità di sopravvivenza? Grandi strategie? Stanchezza per battaglie che si ritengono irrimediabilmente perse? Non lo so, ma tutto ciò mi mette addosso tanta tristezza ed egoisticamente un sospiro di sollievo, perché superata la cinquantina non so se avrei la forza e l’entusiasmo con cui a diciott’anni ci si gettò nel calderone del referendum sull’aborto o in tante altre iniziative che da un lato ci sfiancavano fisicamente, ma che ci davano tanto gusto per la vita. Sicuramente oggi la vita del ciellino è molto più comoda di come lo era trenta o quaranta anni fa, sia che tu sieda in qualche consiglio di amministrazione sia che tu faccia, come me un normalissimo lavoro.
Condivido il tuo commento. Ricordo anch’io un clima differente. Inoltre non capisco come si possa favorire il dialogo tacendo.
….e già, come eravamo stupidi…….. come c.l. qualche anno fa,partecipammo più di una volta al corteo del primo maggio, dove, oltre all’inutilità del gesto c’era pure il rischio di prenderle. (ma forse non avevamo niente di meglio da fare)
Il nuovo family day non è il 1 maggio. Si va in piazza come cattoici per motivi checi appartengono in profondità.
Io sono quasi due anni che sono molto triste e molto delusa.
In quello che ora mi sembra tutto fuorché un ‘movimento’, avevo imparato ad amare ed affermare la verità più di me stessa, e a testimoniare con la vita ciò che ho di più prezioso, senza preoccupazioni e calcoli di dialogo con il mondo…
Avevo imparato ad amare Santa Madre Chiesa che non “si vergogna di Gesù Cristo” e non cerca il compromesso per non disturbare i poteri mondani….
Oggi io, che la verità e la Chiesa le amo ancora così, in questo movimento non mi riconosco più.
@Giovanna
Il fatto che l’aria sia diversa rispetto alla politica ha senso, perché è la politica ad essere cambiata enormemente negli ultimi vent’anni, non il giudizio sull’impegno. Quello che invece preoccupa è che oggi si dà un giudizio diverso (sebbene l’imbarazzo tra le righe del comunicato si noti chiaramente) rispetto alla difesa e promozione del bene della famiglia.
Caro Cisco, volevo dire proprio quello , parlando di politica in senso lato, come impegno per il bene comune, dunque anche difesa e promozione della famiglia.
Come al solito, mi dilungo molto e tu, in poche righe, dici di più e meglio !