
La preghiera del mattino (2011-2017)
McDonald’s contro Slow Food: «Fate retorica terzomondista»
A McDonald’s non sono proprio piaciute le parole del presidente di Slow Food Carlin Petrini. E così, ieri, in un comunicato non gliele ha mandate a dire. Facciamo un passo indietro. Martedì, Petrini aveva detto: «È un circo Barnum. Quando Giuseppe Sala dice che a Expo c’è posto per tutti, che ospita Slow Food e McDonald’s insieme, a me viene un’aritmia. Perché davanti a chi vende un panino con la carne a un euro e venti come si fa a spiegare il valore e i prezzi di chi alleva e produce secondo certi criteri?».
Fra Slow Food e McDonald’s non è mai corso buon sangue e l’Expo è diventato il nuovo campo di battaglia. Si tenga presente che la multinazionale americana è main sponsor dell’evento, ma anche Slow Food non è messa male con un padiglione di 3.500 metri quadrati (non esattamente uno scantinato, dunque). ironia della sorte, i due padiglioni sono vicini.
L’IDEOLOGIA DI SLOW FOOD. In ogni caso, McDonald’s, dopo le parole di Petrini, ha diramato un comunicato in cui si legge: «Offriamo una reale opportunità di lavoro e non della filosofia approssimativa condita di retorica terzomondista. Ci domandiamo perché chi proclama l’importanza della biodiversità non accetti poi l’idea della diversità dell’offerta e soprattutto non dimostri rispetto per la libertà e la capacità di scelta delle persone».
«Siamo soddisfatti e orgogliosi – scrive McDonald’s – di servire in Expo 6 mila pasti giornalieri di qualità e a un prezzo accessibile, con ingredienti che provengono dagli agricoltori italiani. Migliaia di persone ci scelgono liberamente, magari dopo essere passate a visitare l’immenso, triste e poco frequentato padiglione di Slow Food. E siamo orgogliosi che per il nostro progetto Fattore futuro che ha ottenuto il patrocinio del ministero dell’Agricoltura, si siano candidati oltre cento giovani agricoltori da tutta Italia».
Poi le due stoccate finali: «L’ideologia non sfamerà il pianeta. Crediamo che chi è in Expo debba accettare l’idea di non essere l’unico detentore della verità, superando contrapposizioni che erano già vecchie trent’anni fa». «McDonald’s è presente in Expo dopo aver partecipato a un regolare bando pubblico, mentre – a quanto si legge sui giornali (il riferimento è a Eataly di Oscar Farinetti, ndr) – per altri filosofi del cibo che dispensano giudizi non è stato necessario partecipare a nessuna gara».
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Lo chef di hamburger Jamie Oliver ha vinto una battaglia contro una delle più grandi catene di fast food nel mondo.
La carne che la catena di fast food Mc Donald’s usa per gli hamburger non è adatta al consumo umano, poiché è “lavata” con sostanze tossiche, come ha dimostrato uno chef attivista britannico.
Jaimie Oliver ha mostrato nel suo programma di televisione trasmesso dalla BBC come Mc Donald’s ‘lavi’ le parti di carne bovina che non sono adatte al consumo. Esse vengono “lavate” con un agente antimicrobico, l’idrossido di ammonio, e utilizzate come materia prima per fare gli hamburger.
“Stiamo parlando di carne che dovrebbe essere venduta come cibo per cani, invece, dopo questo processo, viene venduta a esseri umani. Oltre alla bassa qualità della carne, l’idrossido di ammonio è nocivo per la salute”, ha detto Oliver.
Dopo la diffusione della notizia del “lavaggio di carne”, la catena Mc Donald’s ha deciso di modificare la propria ricetta, benché portavoci dell’azienda abbiano negato di aver preso questa decisione in risposta all’iniziativa dello chef.
“Quale essere umano ragionevole metterebbe un pezzo di carne lavata con idrossido di ammonio nella bocca di un bambino?”, si è chiesto Oliver.
Ma se ha già comprato un hamburger da Mc Donald’s e questa informazione l’ha turbata un po’, non deve preoccuparsi, può conservarla e mangiarla più avanti, magari fra qualche anno. Lo scorso aprile è stata diffusa la notizia che un cittadino statunitense aveva conservato un sandwich in perfetto stato, senza muffa, né cattivo odore per 14 anni.
Proprio vero. C’è però chi fa di peggio e lava la carne con l’ossido di di-idrogeno in fase liquida, sostanza che, per chi non lo sapesse, è il principale componente delle piogge acide.
L’ossido di diidrogeno è usato anche dai produttori slow food!!!1! Attenti!
Apicoltore, sei libero di non andare a mangiare al McDonald’s come io sono libero di evitare di andare a mangiare in uno dei ristoranti della catena di Jamie Oliver, così evito di mangiare escrementi di topo, cibi scaduti o prendermi un po’ di eschirichia coli come risulta essere stato rinvenuto in diverse ispezioni sanitarie nei suoi locali. Fino ad oggi ho vissuto benissimo anche senza sapere chi fosse questo eroe della sana cucina e quindi non ho potuto fare a meno di notare quanto wikipedia riporta a proposito di questo tizio:”In 2011, Oliver, an advocate of cooking meals from scratch and using local produce, caused controversy after it turned out the sauces used in Jamie’s Italian in Glasgow were from an industrial park almost 400 miles away in Bicester That same year, Oliver came under fire for lack of food safety protections in his restaurants and illnesses associated with under-cooking mince meat that may have been contaminated with E. coli.
In 2014 Oliver’s central London butchery Barbecoa was voluntarily closed for 24 hours after hygiene inspectors gave it the second lowest rating. The Times reported they had found mouse droppings, mouldy carcasses and out-of-date meat.”
Per quanto attiene alla carne dei McDonald’s italiani il loro fornitore mi risulta essere la Cremonini uno dei migliori nel suo campo. In ogni caso quando vado all’estero per ragioni di praticità e di igiene preferisco fare uno spuntino in un McDonald’s piuttosto che in qualche localino tipico dove non sai mai cosa mangi.
Quanto poi ai nostri eroi tipo Farinetti, qui a Firenze sulla stampa locale sono emerse voci molto negative su come è gestito il ristorante aperto da pochi mesi in via Martelli, in particolar modo sulle condizioni di lavoro dei dipendenti. Quindi sia per la profonda antipatia che mi ispirano personaggi come Petrini e Farinetti sia perché non credo alla qualità dei loro prodotti preferisco di gran lunga concedermi una o due volte l’anno di mangiare qualcosa ad un McDonald’s piuttosto che in posti con la puzza sotto il naso tipo Eataly.
C’è una bella differenza tra una scarsa attenzione alla buona prassi igienica (riprovevole certamente anche quella, ma comunque esclusa dal proprio HACCP) e avere nel processo di lavorazione una fase che volontariamente prevede l’uso di questo conservante .
Ricordo che alte concentrazioni di composti ammonici possono provocare forti irritazioni delle mucose ed altri problemi poco simpatici.
Grande McDonald’s, a questo punto, la prima volta che ci passo davanti, comprare un cheeseburger o crepi l’avarizia un intero MCMenù diventa un imperativo.
Alla faccia di Farinetti e di Petrini
Dura ammetterlo ma il ragionamento di Mc Donald non fà una grinza.
E’ un buon ammonimento ad evitare di fare i “divi” pure sul cibo. Vero compagno Farinetti?