ARTempi

Fumetto – Il Porto Proibito spalanca ad un oceano di sentimenti e sensazioni

Di Amedeo Badini
31 Luglio 2015

portop0Il mercato delle graphic novel conosce una nuova giovinezza in Italia, grazie a editori coraggiosi e ad una nuova consapevolezza nel lettore, molto più aperto a diversi modi di raccontare una storia. Di Bao Publishing, casa editrice milanese, abbiamo più volte parlato. Degli autori de Il Porto Proibito no: Teresa Radice e Stefano Turconi sono una coppia nell’arte e nella vita, conosciuti in ambito disneyano ed entrati in nuovi confini narrativi, a partire dal delicato Viola Giramondo per Tunuè. Questo loro nuovo lavoro è probabilmente il più ambizioso: 300 tavole disegnate solo a matita in una pura gradazione dal bianco al nero passando per il grigio, trama complessa e stratificata, citazioni letterarie, personaggi sfaccettati e a tutto tondo, lacrime, commozioni, risate e atmosfera marinara nell’Inghilterra coloniale agli inizi del XIX secolo.

Tutto comincia dal ritrovamento di un giovane ragazzo che ha perso la memoria, sulle spiagge del Siam. Abel andrà a vivere nel piccolo paesino di Plymouth sulle coste inglesi, incontrando svariati personaggi: dalle tre diverse sorelle proprietarie di una locanda alla conturbante e rossa di capelli Rebecca, tenutaria del bordello, fino al solitario capitano Nathan MacLeod. La storia, ricca e variegata, si basa sulla attenta e precisa costruzione dei personaggi: la Radice esalta e soffia nell’anima dei protagonisti vitalità ed emozioni, facendoli muovere davanti agli occhi dei lettori. Nelle sue parole e nei suoi dialoghi tutto appare naturale e realistico, e i personaggi diventano esseri maiuscoli. La storia, che assume un paio di svolte imprevedibili ben costruite e mai forzate, diventa un affresco di un tempo in cui l’onore della marina e le tradizioni legati al mare diventano legge del cuore, e dove l’amore e la passione sono le regole che ritmano l’esistenza.

I disegni di Turconi ospitano con forza queste avvincenti ed universali tematiche. Il suo tratto rotondo e plastico tratteggia con garbo e con eleganza tutti i personaggi: i capelli, gli occhi pieni di vitalità, i corpi sinuosi che esprimono i turbamenti interiori. E poi gli sfondi, dalle scogliere britanniche alle isole orientali, fino all’impetuoso oceano, in cui ad occupare le tavole sono maestosi velieri e onde vivaci: tutto concorre alla costruzione della storia e della porto-cover-1partecipazione del lettore. Inoltre, dietro l’opera, vi è un lungo lavoro di studio in tutta l’iconografia legata a quegli anni: costumi, luoghi, strumenti, abitudini, canti marinareschi e navi.

Il “Porto Proibito” è un’opera importante, perché si presta a svariate letture, e perché è stata capace di creare dei personaggi di cui ci si può innamorare. Abel rappresenta l’uomo alla ricerca della propria identità, con tutte le difficoltà nello scoprire quale posto occupare nel mondo. Rebecca è una donna imprigionata dalle leggi del conformismo, e desiderosa di spezzare quelle catene. Un romanzo insomma, capace di raccontare molto sull’essere umano e sulla difficoltà di vivere pienamente i propri sentimenti. A rafforzare il tutto è la strepitosa resa pittorica realizzata solo a matita di Stefano Turconi, che permette una totale immersione. Il testo, complesso e stratificato, e che in pochi momenti soffre di eccessi verbosi, è ricco di spunti e di momenti di riflessione, e che è un piacere leggere con calma, assaporandosi ogni momento. L’edizione, un pregevole cartonato, è curatissima in ogni dettaglio. Un’opera che colpisce il cuore, e che naviga a lungo, a vele spiegate, nel mare dei sentimenti.

Il Porto Proibito, di Teresa Radice e Stefano Turconi, 21€, 312 pagine, Bao Publishing, in tutte le librerie

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.