
L'eroe del giorno
C’era una volta re Baldovino, che abdicò per non firmare la legge sull’aborto. E ci insegnò la coscienza
C’era una volta un re, il re Baldovino. Ma non “una volta” sperduta nel tempo, “una volta” concreta e neppure troppo lontana. Era il 4 aprile del 1990. In Italia c’era fermento per i Mondiali quando le Camere del Belgio approvarono un disegno di legge che depenalizzava l’aborto entro le prime dodici settimane di gravidanza. Il popolo belga aveva detto sì attraverso i suoi rappresentanti, ma c’era un problema: il re.
La legge, per concludere il suo iter, aveva bisogno della sua firma di ratifica, ma la sua mano proprio non ce la faceva a firmare. Qualcosa, in lui, diceva di no a quella prassi che aveva tutti i crismi della correttezza istituzionale: democratica, moderna, evoluta. Si rischiò la crisi istituzionale. Alla fine dovette cedere, ma con uno di quegli stratagemmi che ti fanno amare gli stratagemmi. Cedette l’uomo di stato, non l’uomo. Re Baldovino abdicò per due giorni, smise di essere re per permettere l’iter legislativo in sua “assenza”. Non fermò la legge sull’aborto, ma neppure la firmò.
Ci insegnò una cosa grande, di fronte ai nuovi miti della modernità, del “ce lo chiede l’Europa”, del “non si può fermare la storia”. Ci insegnò che esiste una coscienza, nell’ultimo suddito come nel suo re. «So che agendo così – scrisse al Capo del Governo Wilfried Martens – non scelgo una strada facile e che rischio di non essere capito da un buon numero di concittadini. Ma è la sola via che in coscienza posso percorrere».
C’era una volta un re di nome Baldovino. Lui e sua moglie, la spagnola Fabiola, avevano una grande fede cattolica. Avevano anche un dispiacere: non avevano potuto avere figli.
Articoli correlati
10 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
siete proprio sepolcri imbiancati!
Perché preghiamo per la beatificazione di re Baldovino?
Ho sentito che è in corso il processo di beatificazione per questo re. Che grandezza!!!
P.S. Comunque Pino, ti vorrei chiedere un favore: continua a scrivere questi articoletti che sono veramente belli e fanno riflettere!!!
Ciao, a presto!!!
Preghiamo perché il processo si concluda presto e positivamente. Così avremo, dopo l’imperatore d’Austria Carlo d’Asburgo-Lorena, un altro sovrano del XX secolo elevato all’onore degli altari per la sua azione di uomo politico e di capo di stato. Non so se sia chiaro a tutti quanto mise a rischio re Baldovino il futuro del suo regno, con quella “abdicazione temporanea”: il terzo giorno avrebbe potuto trovare, al posto del regno del Belgio, due “staterelli provvisori”, uno fiammingo ed uno vallone, in lotta fra di loro.
Pari pari ad un vostro grande amico, Giulio Andreotti, che invece firmò la legge sull’aborto altrimenti “il governo sarebbe caduto”. Voi ciellini siete proprio bravi, complimenti.
mi hai rubato l’argomento, volevo dire la stessa cosa.
Dov’e’ la contraddizione? Amicizia con Giulio Andreotti non vuole dire fede in Giulio Andreotti. Dovra’ rendere conto a Dio della sua difficile decisione, che comunque io non condivido. Semplice e lineare. Grazie CL dove ho imparato a vivere.
Incredibile. Lei non vede contraddizione: va tutto bene. Andreotti ha continuato ad essere invitato ai congressi di CL dopo quella che lei chiama “difficile decisione”, e che invece dovrebbe essere chiamata “legalizzazione di omicidio” di inermi. Lei avrà anche imparato a vivere in CL, dove però idolatrano un figuro che ha firmato una legge iniqua che consente di uccidere i bambini. Bisognerebbe pensare anche agli altri, oltre che a noi stessi.
Mi siamo come altri, che non perdonano niente a nessuno.
https://www.tempi.it/andreotti-firmo-la-legge-sullaborto-ma-poi-si-penti-lo-disse-in-pubblico-a-madre-teresa-e-a-wojtyla#.Uv5SGWJchyI