Benvenuti nella “fabbrica degli aborti” Usa. Qui si scartano bambini anche in base alla razza e al sesso

Di Benedetta Frigerio
31 Maggio 2014
Bugie, aborti selettivi, reati sessuali insabbiati e altre crude verità sulle cliniche delle interruzioni di gravidanza americane. Un nuovo rapporto contro la super-potenza del controllo delle nascite Planned Parethood

Il colosso americano degli aborti Planned Prenthood, che solo nel biennio 2011-2012 ha potuto contare su 540 milioni di fondi federali per praticare oltre 327 mila interruzioni di gravidanza, «non dovrebbe ricevere neppure un centesimo delle tasse dei contribuenti». È il messaggio di accompagnamento a un rapporto di 60 pagine intitolato “Bugie, corruzione e scandali. Sei anni di denunce su Planned Parenthood”, pubblicato nei giorni scorsi e distribuito ai membri del Congresso degli Stati Uniti come parte di una nuova campagna tesa a far sapere a cittadini e legislatori cosa accade veramente all’interno delle cliniche gestite da questa controversa società.

L’INCHIESTA. Del dossier fa parte anche la famosa inchiesta realizzata del gruppo pro life Live Action: una serie di filmati e di telefonate registrati in incognito all’interno delle cliniche abortive americane dopo l’esplosione del caso Kermit Gosnell, per dimostrare che i crimini terrificanti perpetrati sui bambini dal “macellaio degli aborti” di Philadelphia non sono affatto un’eccezione nelle strutture del paese, molte delle quali fanno capo proprio a Planned Parenthood.

QUANTE BUGIE. I video mostrano, ad esempio, dipendenti della lobby miliardaria che si accordano con le potenziali pazienti per praticare illegalmente aborti tardivi, incoraggiandole a fingere di aver subìto violenze sessuali oppure a falsificare le proprie condizioni: «Prova a trovare una data di concepimento credibile – dice a una donna un’infermiera registrata di nascosto in un centro di Los Angeles – e io farò finta di non sapere». In una clinica di Bloomington, Indiana, un’infermiera è stata intercettata mentre addirittura tenta di “coprire” un uomo di 31 anni che ha avuto rapporti con una tredicenne, consigliando a quest’ultima di andare ad abortire in un altro stato per evitare la legge sul consenso dei genitori: «Devi solo dire che lo hai incontrato in giro, che sai che ha 14 anni o che è della tua età», spiega la donna.

[internal_video vid=98807]RAZZISMO E ABORTO SELETTIVO. Inquietante anche il rapporto ambiguo di Planned Parenthood con il mondo della prostituzione: l’inchiesta di Live Action dimostra infatti che in diversi stati della federazione le operatrici delle cliniche, consigliano alle presunte prostitute, senza fare una piega rispetto alla loro condizione, di rimediare agli eventuali “incidenti” con la contraccezione e l’aborto.
Senza contare la nonchalance con cui le strutture di alcune città accettano donazioni offerte esplicitamente per il sostegno all’aborto dei bambini neri. O la pratica dell’aborto selettivo in base al sesso del nascituro: «Spero che poi avrai il tuo ragazzo», dice tranquillamente un infermiere mentre saluta una donna giunta a chiedere l’eliminazione della figlia femmina.

L’EVIDENZA NEGATA. Ci sono numerose registrazioni che attestano le menzogne pronunciate dal personale di Planned Parenthood durante i colloqui informativi. Un impiegato spiega a una cliente che «il cuore del bambino incomincia a battere quando il feto è attivo nell’utero, a circa 17 o 18 settimane». A una donna che chiede un aborto oltre i sei mesi di gravidanza un consulente risponde che prima dei sette mesi il figlio non sente dolore, mentre un altro sostiene che a 24 settimane «non sembra nemmeno un bambino». Gli “infiltrati” di Live Action sono entrati anche in cliniche in cui si sono verificati decessi di donne sotto i ferri: alle loro domande il personale risponde che lì non è mai successo nulla di pericoloso.
Da parte di Planned Parenthood, il vicepresidente Eric Ferrero si è limitato a commentare che «questo rapporto è solo un’accozzaglia di polemiche già smentite (…). Noi svolgiamo un eccellente servizio alla salute».

@frigeriobenedet

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17 commenti

  1. AndreaB

    Il bimbo VIVE dentro il grembo materno, come un piccolo canguro nel marsupio. Dipende totalmente dalla mamma che lo uccide, se non lo vuole… Questa e’ civilta? Dove e’ finito l’amore per la propria creatura? Dalle parole dell’articolo traspare tutto l’orrore a cui porta la mancanza di rispetto per la vita umana, fin dal concepimento. Prima il disordine sessuale, poi l’egoismo e l’incapacita’ di amare e poi l’omicidio… Certo, nessuno e’ perfetto, ma, anche per chi non crede, questo non sembra un po’ troppo?

  2. fgh

    Quanto aiutare le.prostitute con.aborto e contraccezione mi sembra la.cosa più logica e umana; già la prostituzione è un lavoro degradante e in vario grado disgustoso ci mancherebbe che le prostitute fossero pure obbligate a far nascere i figli dei clienti. Sarebbe veramente iniquo. Quanto agli aborti tardivi la colpa è in gran parte delle . condizioni disastrose dell’assistenza sanitaria per i ceti più disagiati, l’aborto costa, molte donne non hanno subito i soldi per abortire entro il 3 mese, magari arrivano a questa associazione come ultima spiaggia.

    1. Toni

      Le prostitute possono essere …. sterilizzate. Poi se cambiano idea sul lavoro degradante ed in vario grado disgustoso possono affittarsi un utero e fare un bel bambino. Poi magari se ricambiano idea, e ritornano al mestiere, possono affidarlo ad altri (magari ad una coppia gay perché ci sono bifo-studi che dimostrano che crescono benissimo).
      Non la trovi ingegnoso ed equo con il tuo favoloso mondo?
      Possiamo aggiungere altre meraviglie? … i bambini abortiti per la cosmesi ? che ne pensi?

  3. gfh

    Voi non capite, per chi non vede nulla di male nel devitalizzare un embrione o bloccare lo sviluppo di un feto immaturo, è ovvio aiutare ad abortire a prescindere dai motivi; del resto meglio che una donna metta al mondo una figlia che.detestera’ perché voleva un maschio (e di storie familiari così ce ne sono tante) o che si interrompa subito il processo biologico che farebbe venire in essere una bambina destimata ad essere maltrattata e privata di opportunità? Motivi razziali? Non.tutte le.donne sarebbero in grado.di affrontare il rapporto intimo con un bambino di razza totalmente diversa dalla propria, una disomogeneità fisica così forte può generare rifiuto.

    1. gfh

      Quanto aiutare le.prostitute con.aborto e contraccezione mi sembra la.cosa più logica e umana; già la prostituzione è un lavoro degradante e in vario grado disgustoso ci mancherebbe che le prostitute fossero pure obbligate a far nascere i figli dei clienti. Sarebbe veramente iniquo. Quanto agli aborti tardivi la colpa è in gran parte delle . condizioni disastrose dell’assistenza sanitaria per i ceti più disagiati, l’aborto costa, molte donne non hanno subito i soldi per abortire entro il 3 mese, magari arrivano a questa associazione come ultima spiaggia.

      1. Nino

        Infrangere la legge è un reato e va punito. Non esiste giustificazione all’infrangere la legge o aiutare ad infrangerla.

        1. fgh

          far abortire una prostituta o fornirle contraccettivi non è vietato dalla legge, così come non lo è abortire entro i termini di legge a motivo del sesso indesiderato o per motivi razziali (anche se non si capisce bene cosa significa, io l’ho intenso nel senso che una donna di razza cinese o caucasica non se la sente di avere un figlio di razza africana e viceversa) , insomma comunque i motivi per cui si abortisce sono indifferenti per la legge. quanto agli aborti tardivi in realtà la legge americana è diversa da quelle vigenti in europa, perché non fissa un limite preciso, salvo che in alcuni stati. il caso della minorenne: a quanto pare le hanno solo consigliato un modo per evitare che la sua tresca volontaria con un uomo molto più grande di lei non venisse scoperta dai genitori. non hanno risposto alle richieste di un violentatore pedofilo, ma di una ragazzina che voleva privacy. sarà pure moralmente discutibile, non hanno commesso nessun reato, se non l’omissione di denuncia di un fatto potenzialmente criminale di cui sono venuti a conoscenza nell’esercizio di una funzione pubblica (ma neppure so se esiste questo reato – cmq di minor conto- negli stati uniti).

    2. beppe

      GFH, tu invece capisci tutto, vero? a cominciare dal linguaggio che usi: devitalizzare, bloccare lo sviluppo. io ti DELOCALIZZEREI LA TESTA.

  4. Cisco

    Gli USA sono stati, insieme alla Svezia, i precursori dell’eugenetica, quindi non fanno altro che crogiolarsi nella barbarie culturale in cui hanno “prosperato”. Speriamo nell’invasione ispano-americana.

  5. michelangelo

    Se questi sono gli USA…..! hanno trasformato una democrazia in un lagher.

  6. filomena

    Infrangere la legge è un reato e va punito.
    L’articolo però va ben oltre il concetto di rispetto della legalità che in ogni caso non va messo in discussione. Qui c’è un preconcetto alla base del ragionamento e cioè anche se le cliniche in questione avessero rispettato alla lettera i dettami di legge (viceversa cosa che peraltro al momento non sembra provata), sarebbero comunque imputate di commettere degli assassini e quindi ogni infrazione anche minima diventa motivo per scagliarsi contro il loro operato. Di più qui a Tempi si considera grave addirittura il pianificare la procreazione perché viene considerata un dono di Dio che come tale non si può rifiutare.

    1. Toni

      Sembrerebbe che in te c’è il preconcetto che tutto quello che dice la legge debba essere reputato moralmente giusto.
      Eppure adottando la tua logica ed avere dei preconcetti contro l’aborto, nella peggiore delle ipotesi, non si uccide nessuno.

      PS – Considerazione: dopo le abominevoli affermazioni fatte da Diamante, Giulia (embrione = suola scarpa) ed in ultima Elizabeth mi chiedo se la fabbrica di aborti sia per loro una sorta di Disneyland.

      1. filomena

        A fronte di affermazioni più o meno estremiste il risultato nella maggior parte dei casi è una risposta dello stesso tenore. Ad ogni azione corrisponde una reazione. Così probabilmente si perde la possibilità di trovare una mediazione tra tesi contrapposte che forse è l’unica soluzione di buon senso. E’ chiaro che se tu parti dal principio inderogabile che abortire significa uccidere una persona otterrai le risposte che hai citato. Ti do atto però che in questo caso il classico compromesso tra le parti richiede da entrambe molta buona volontà.

        1. Toni

          Ci può essere un compromesso su cosa è o non è un essere umano?

  7. michele

    Se questo è l’uomo, voglio il diluvio… cosa hanno ancora di umano questi impiegati della morte?

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