
Atei, abortisti, militanti Lgbt: in Inghilterra tutti possono farsi pubblicità. Tranne chi si oppone all’agenda gay
Le prime pubblicità contro i credenti apparvero sulle fiancate dei bus inglesi nel 2008. «There’s probably no God. Now stop worrying and enjoy your life», recitavano i cartelloni che giravano per le strade del paese. Senza ottenere risultati, diverse comunità cristiane e parrocchie contestarono la “Atheist Bus Campaign” sostenendo che quelle scritte erano discriminatorie e irrispettose. Non ottennero alcun risultato.
L’ABORTO IN TV. Da allora ne è stata fatta di strada. Nel 2010 comparve la prima pubblicità tv a favore dell’aborto: «Sei in ritardo?», diceva la voce che invitava le donne incinte a rivolgersi alle cliniche abortive Marie Stopes. I cristiani protestarono ancora. Specialmente la Conferenza episcopale della chiesa cattolica inglese, che denunciò: «L’aborto non è un servizio di consumo. Presentarlo così corrode il rispetto per la vita ed è altamente fuorviante e dannoso per le donne». Anche in questo caso, nessuna conseguenza. La campagna fu giustificata come un’azione di volontariato per «affrontare il tabù dell’aborto».
PERCHÉ NOI NO? L’ultimo caso è stato quello dell’affissione lanciata sei mesi fa da Stonewall, una “lesbian, gay and bisexual charity”. Un’altra “Bus Campaign” per pubblicizzare l’accettazione degli omosessuali: «Some people are gay. Get over it!» («Alcune persone sono gay. Fattene una ragione»). A parte una finta tolleranza, non si leggeva nulla di offensivo. A ottobre, però, è partita una denuncia per discriminazione, quando il Core Issues Trust, un’associazione cristiana di supporto agli omosessuali, si è vista rifiutare dall’azienda dei trasporti pubblici londinese, la Transport for London (Tfl), la richiesta di pubblicizzare sugli autobus della capitale la propria attività. «Il punto è come mai loro possono esprimere la propria opinione mentre noi no?», ha dichiarato il direttore dell’associazione Mike Davidson. Per questo il direttore chiederà la sospensione della pubblicità della Stonewall finché non sarà pronunciata la sentenza d’appello.
TERAPEUTI ALLA SBARRA. Davison, ex militante gay che oggi cerca di aiutare quanti vogliano provare a uscire dall’omosessualità, era già stato accusato di omofobia. Per le sue idee Davidson è stato espulso dall’albo degli psicoterapeuti, nonostante nessuno lo avesse querelato. La stessa sorte a cui rischia di andare incontro anche la dottoressa Leslie Pilkington, finita sotto procedimento da parte dell’associazione inglese degli psicoterapeuti dopo essere stata “incastrata” da un giornalista che fingendosi cristiano e gay le ha chiesto aiuto per uscire dall’omosessualità e ha registrato il colloquio con lei. Sempre in questi giorni alla Healing on the Streets (Host), organizzazione inglese che propone la preghiera come terapia, è stato chiesto di togliere dai muri i cartelloni che reclamizzavano la propria attività.
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26 commenti
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L'”omofobia interiorizzata” non è sempre la vera causa del proprio malessere.Spesso l’omosessualità con la sua ingombrante mole esistenziale fa da schermo a problematiche psicopatologiche di gran lunga più rilevanti,per cui si crede di accettarsi e invece si converte l’angoscia in un sintomo costante.La psicoterapia non cura l’omosessualità perchè non è una malattia,cura invece le nevrosi che l’accompagnano o che ne sono all’origine.Vorrei ricordare che la psiche tende ad autoequilibrarsi sulla base del principio della “minore sofferenza”.Si potrebbe dire che si diventa pazzi per non suicidarsi e si diventa omosessuali per non diventare pazzi;lungi da me ogni pretesa di generalizzazioni o di interpretazioni indebitamente troppo restrittive,però mi sembra utile indicare quale può essere la posta in gioco.Questo vuol dire che l’omosessualità è la migliore sessualità possibile per determinati individui,il che spiega come la sola ipotesi teorica di “cambiamento” possa scatenare reazioni di vero furore e/o panico.Significa anche che ogni illusione in questo senso è del tutto fuori luogo;negli anni 50 psicoanalisti come Edmund Bergler erano presi da furore terapeutico e vantavano numerosissimi casi di “guarigione”,oggi si sta arrivando persino al divieto assoluto anche solo di teorizzare simili terapie.Secondo me si tratta di due estremismi,entrambi sbagliati.L’omosessualità ha radici in differenti periodi dello sviluppo sessuale(al netto delle componenti genetiche),e non in tutti casi è radicata nella prima infanzia,essendo talvolta presente in soggetti che per qualche motivo più o meno complesso,si sono o sono stati messi su una strada che non è la loro;in questi casi in cui l’insoddisfazione e l’angoscia sono fortemente motivanti ed in cui sono presenti latenze eterosessuali che possono maturare e venire alla luce,la terapia di conversione è possibile.Perchè scandalizzarsene?Perchè sarebbe lecito l’intervento assai devastante e demolitivo sui transessuali,i quali oltretutto non pervengono nemmeno ad una reale soluzione visto che almeno il ricordo di ciò che furono rimane indelebile,e non sarebbe lecita la terapia di conversione su accennata,visto che la psicoanalisi non è certo una lobotomia ma mira semplicemente ad eliminare le sovrastrutture nevrotiche che impediscono alla vera personalià di emergere?
I rapporti omosessuali sono gravemente peccaminosi, vanno evitati e non vanno approvati né, tanto meno, propagandati.
Gentile Signora Frigerio,
Lei scrive: ‘Terapeuti alla sbarra’. Non e’ affatto vero. Si tratta di ciarlatani, non di terapeuti. I terapeuti sono quelli che curano le malattie (dal greco therapein). Quelli che propalano ciarlatanate come la ‘teorie riparative’ sono ciarlatani, tanto che ci sono disegni di legge nel parlamento inglese che prossimamente bandiranno queste pratiche dannose.
Dunque oltre a quello alla libertà di pensiero, quello alla libertà di espressione, ecco anche un bel calcio nel didietro alla libertà di cura.
Non vi sembra di esagerare un tantino?
Prima di tutto il termine “cura” presuppone una malattia cosa che l’omosessualità non è (ma neanche disagio o “ferita” come piacerebbe ad alcuni. Libertà di pensiero non significa libertà di dileggio e discriminazione o libertà di promuovere una visione distorta di ciò che è un normale orientamento sessuale. Libertà non significa libertà di fomentare la vera ragione del proprio malessere ossia l’omofobia interiorizzata
L'”omofobia interiorizzata” non è sempre la vera causa del proprio malessere.Spesso l’omosessualità con la sua ingombrante mole esistenziale fa da schermo a problematiche psicopatologiche di gran lunga più rilevanti,per cui si crede di accettarsi e invece si converte l’angoscia in un sintomo costante.La psicoterapia non cura l’omosessualità perchè non è una malattia,cura invece le nevrosi che l’accompagnano o che ne sono all’origine.Vorrei ricordare che la psiche tende ad autoequilibrarsi sulla base del principio della “minore sofferenza”.Si potrebbe dire che si diventa pazzi per non suicidarsi e si diventa omosessuali per non diventare pazzi;lungi da me ogni pretesa di generalizzazioni o di interpretazioni indebitamente troppo restrittive,però mi sembra utile indicare quale può essere la posta in gioco.Questo vuol dire che l’omosessualità è la migliore sessualità possibile per determinati individui,il che spiega come la sola ipotesi teorica di “cambiamento” possa scatenare reazioni di vero furore e/o panico.Significa anche che ogni illusione in questo senso è del tutto fuori luogo;negli anni 50 psicoanalisti come Edmund Bergler erano presi da furore terapeutico e vantavano numerosissimi casi di “guarigione”,oggi si sta arrivando persino al divieto assoluto anche solo di teorizzare simili terapie.Secondo me si tratta di due estremismi,entrambi sbagliati.L’omosessualità ha radici in differenti periodi dello sviluppo sessuale(al netto delle componenti genetiche),e non in tutti casi è radicata nella prima infanzia,essendo talvolta presente in soggetti che per qualche motivo più o meno complesso,si sono o sono stati messi su una strada che non è la loro;in questi casi in cui l’insoddisfazione e l’angoscia sono fortemente motivanti ed in cui sono presenti latenze eterosessuali che possono maturare e venire alla luce,la terapia di conversione è possibile.Perchè scandalizzarsene?Perchè sarebbe lecito l’intervento assai devastante e demolitivo sui transessuali,i quali oltretutto non pervengono nemmeno ad una reale soluzione visto che almeno il ricordo di ciò che furono rimane indelebile,e non sarebbe lecita la terapia di conversione su accennata,visto che la psicoanalisi non è certo una lobotomia ma mira semplicemente ad eliminare le sovrastrutture nevrotiche che impediscono alla vera personalià di emergere?
Chissà allora quali nevrosi sono talora all’origine dell’eterosessualità, usata come scudo per non diventar pazzi.
L’eterosessualità per quanto talvolta possa essere nevrotica(e i cosiddetti “normali” sono solo soggetti non troppo nevrotici) è primaria sennò non saremmo qua a parlarne;l’omosessualità invece è secondaria e di minoranza.vera “necessità” interiore che salva comunque la possibilità di amare e protegge dalla morte psichica,cioè dalla pazzia.Questo significa,contrariamente a quanto asserisce la vulgata sentimental-politicamente corretta,che non è indifferente optare per l’una o l’altra soluzione,avendo la “scelta”omosessuale ripercussioni notevoli sul piano esistenziale che non dipendono solo dall’ostracismo sociale.Non è possibile cancellare infatti dalla coscienza la consapevolezza che i sessi sono solo due e quindi PRIMARIAMENTE orientati l’uno verso l’altro.Al di là della necessità biologica della riproduzione l’attrazione di un sesso verso l’altro ha carattere metafisico come illustrato bene dal mito platonico dell’Androgino e dalla tradizione taoista con i concetti di yin e yang.Per la verità lo stesso Platone introduce con forse apparente contraddizione unità maschio-maschio e femmina femmina che l’invidia degli dei punisce allo stesso modo di quella maschio-femmina,operando un taglio tra le due parti che da quel momento anelano spasmodicamente al ricongiungimento.Si tratta di una concessione ai costumi dell’epoca?Forse;però faccio notare che il maschio che anela a ricongiungersi all’altra parte maschile cerca di conquistare la sua stessa identità da cui è evidentemente alienato.Questo mi ricorda le teorie del tanto disprezzato Nicolosi che però si rifà,lasciando stare Platone,a due giganti della psicoanalisi:Jung ed Adler.So che tutto questo le dispiacerà preferendo lei le stupidaggini dell’Arcigay.Ma io che ci posso fare?Mi stia bene lo stesso.
Osservazione ironica fuori luogo che nasce dalla presunzione che tutto equivalga a tutto,omosessualità =eterosessualità.Per affermare questo si è disposti a tradire anche la propria cosciernza.Vero?
Osservazione ironica fuori luogo che nasce dalla presunzione che tutto equivalga a tutto,omosessualità =eterosessualità.Per affermare questo si è disposti a tradire anche la propria cosciernza.Vero?
Ma certo che è errata. I rapporti omosessuali sono contrari alla legge morale naturale, costituiscono un disordine oggettivo grave e quindi sono peccati mortali. Nel frattempo a Canale 5 altra propaganda alla nefasta ideologia del gender, stranamente in pieno accordo con la Rai, per non sovrapporsi:oggi Mediaset, domani Rai. Uniti nella promozione del peccato.
Sei per caso Dio?
Andrea, e da quando ricordare la verità equivale a dare “prova di non cristianità”?!
Cosa c’è di vero nel affermare che qualcuno andrà all’inferno? Come fai a saperlo? E’ una cosa che deve ancora accadere.
Ricordare ai propri fratelli che se non cambiano strada finiranno all’inferno per un cristiano è un dovere.
O no?
Cambiare strada? Sarebbe errata questa?
Tu che ne pensi?
Cambiare strada a comando non si può.Il problema non sussiste per gli omosessuali non credenti,sussiste invece,eccome,per quelli credenti i quali,non potendo garantire un cambiamento di rotta(manco ci pensano),sono costretti a conciliare le loro tendenze con la fede.operazione assai ardua,da veri equilibristi che però quasi regolarmente pendono più dalla parte delle loro inclinazioni che dalla parte del catechismo.Certo la sessualità dalla Chiesa è vista in modo eccessivamente naturalistico per cui gli eterosessuali hanno la scappatoia del matrimonio,agli omosessuali invece si chiede la rinuncia e il sacrificio.Per mia personale conoscenza posso tranquillamente dire che conosco almeno tre-quatto di queste persone che in modo rocambolesco mescolano capra e cavoli con sconcertante disinvoltura,arrivando a farsi la croce o a inginocchiarsi più o meno ossessivamente davanti all’immagine della Madonnain processione e quasi in contemporanea indulgere in comportamenti e discussioni di tutt’altro tenore.Mah! Devo dire che la condanna dell’omosessualità da parte della Chiesa è dovuta non tanto a questo o quel passo delle Scritture,ma al fatto che essa rappresenta un piacere fine a se stesso,non giustificabile perchè intrinsecamente sterile.E i piaceri fine a se stessi “legano” troppo all’esistenza terrena facendo facilmente dimenticare il Regno di Dio.Aggiungo che,che io sappia,la richiesta del matrimonio gay paradossalmente è nata proprio nel mondo cattolico,all’interno dei gruppi di omosessuali credenti che pregano e lavorano per farsi accettare dalla Chiesa.In nome dell’amore e col proposito di rinunciare alla lussuria si presentano come gay “buoni” in contrasto con quelli “cattivi” dediti al vizio.Per questo ed altri motivi,nessuno si scandalizzi,io penso che abbia un briciolo di senso la richiesta di una sanzione di tipo religioso di queste unioni,almeno in astratto,poi in concreto la strada è tutta in salita, assai lunga e senza che se ne veda una fine.Da quanto ho scritto si deduce che non avrei nulla a priori contro questa “soluzione”.Chi vivrà vedrà.Ho invece una avversione radicale verso la soluzione laica,il matrimonio gay,con ciò sostenendo che ci sono sufficienti ragioni laiche per non ammetterlo,senza che ci sia bisogno dell’intervento della Chiesa e dei credenti.Purtroppo,appunto,solo la Chiesa al momento si oppone in modo chiaro e netto.E’ proprio vero che l’orologio segna due volte al giorno le 12!
No God will save the Queen? I neofascisti stanno tentando anche in Italia di boicottare gli psicoterapeuti cui si rivolgono gli omosessuali, evidentemente il successo delle terapie li infastidisce, perché smentisce con infatti l’ideologia gay e i suoi profeti dell’APA.
IL SUCCESSO?
Certamente: a parte i fatti riportati sui media, la prova a mio modo di vedere schiacciante del successo di queste terapie sta nel fatto, da un lato, che la loro domanda resta elevata, e dall’altro che la lobby fascio-gay tenta in tutti i modi di contrastarle.
Sarebbe così gentile da pubblicare i dati di questa “elevata” richiesta…o sono stati presi anche quelli dalla fantomatica “lobby” gay?
Che pena. Coraggio, dove sono tutti i commentatori che dietro articoli su Berlusconi o Ministri vari sono pronti a indignarsi? Indignatevi ora, perchè se non lo fate date la prova di essere i soliti ipocriti, così almeno lo capiamo una volta per tutte se effettivamente avete un minimo di onestà intellettuale o valore umano o siete semplicemente dei buoni a nulla!
Che pena. Coraggio, dove sono tutti i commentatori che dietro articoli su Berlusconi o Ministri vari sono pronti a indignarsi? Indignatevi ora, perchè se non lo fate date la prova di essere i soliti ipocriti, così almeno lo capiamo una volta per tutte se effettivamente avete un minimo di onestà intellettuale o valore umano o siete semplicemente vigliacchi e buoni a nulla
La lobby omofascista sta dilagando, occupa spazi dappertutto. L’ultima è che hanno impedito a Domenica in…di invitare Giancarlo Cerrelli a parlare sulla cosiddetta “omofobia” e il relativo disegno, di legge liberticida all’esame del Senato.