
L’aggressione omofoba alla discoteca Just In? «Il fatto non sussiste». Denunciato per calunnia l’ex presidente dell’Arcigay
Ricordate la denuncia di Marco Coppola, allora presidente dell’Arcigay di Verbania e membro della segreteria nazionale, che nel marzo del 2012 dichiarò di essere stato insultato e aggredito, insieme al compagno e a due amici, da tre buttafuori della discoteca “Just In” di Germignaga perché omosessuale? Ricordate il clamore che seguì con la stampa che domandò una legge urgente contro l’omofobia? Tempi.it, già allora, vi raccontò come sul caso vi fossero molti punti oscuri.
Ebbene, il giudice Rossella Ferrazzi, del tribunale di Varese, ha prosciolto gli imputati perché «il fatto non sussiste». Anzi, Coppola e i suoi amici sono stati denunciati dal proprietario della discoteca per diffamazione a mezzo stampa e calunnia, così come Emilio Fede che al Tg4 si lanciò in una dura reprimenda contro i gestori del locale.
«Dal video registrato dalle telecamere non apparse nemmeno una percossa», mentre un buttafuori fu «morso alla coscia interna da uno dei due ragazzi, ricevendo un calcio in faccia dalla ragazza del gruppo, con piena confessione della stessa in udienza», spiega a tempi.it Fabio Margarini, difensore di due dei tre buttafuori.
PRESUNTA EMERGENZA. All’epoca dei fatti, tramite un comunicato stampa, l’Arcigay di Verbania sostenne che Coppola e il compagno «stavano ballando su un cubo tra di loro quando, “identificati” come omosessuali, sono stati costretti a scendere, insultati, brutalmente pestati e infine allontanati dal locale». Coppola spiegò che «il buttafuori “omofobo” si è presentato come semplice cliente arrabbiato con noi, perché su quel cubo volevamo provarci con la sua fidanzata», dopodiché sarebbero stati «buttati fuori a scarpate, con pugni e calci e spingendo». Sì parlò anche di insulti rivolti ai ragazzi («froci di m…», «finocchi», etc).
Diffondendo poi un’immagine in cui appariva con il collarino, la presunta vittima domandò: «Perché questo governo, seppure con altre priorità, non decreta urgentemente l’estensione della legge Mancino?». Le prime pagine dei quotidiani e le aperture dei tg gli fecero eco insieme all’allora presidente nazionale dell’Arcigay, Paolo Patanè, che denunciando già da qualche mese un’escalation di presunte aggressioni “omofobe”, prese la palla al balzo: «Dov’è il legislatore? È necessaria una buona legge sull’omofobia, subito, nessuno ci può chiedere di attendere ancora».
LA PROVA VIDEO. I proprietari della discoteca difesero i loro dipendenti, dicendo che erano intervenuti «per sedare un alterco fra due ragazzi, esclusivamente per evitare una situazione di pericolo». I proprietari precisarono anche che «il Just In ospita le serate gay di Plastic, dopo la chiusura del locale milanese» e sottolinearono che era «quantomeno improbabile che i presunti soggetti malmenati potessero essere stati “identificati” come omosessuali».
Solo due giorni dopo l’aggressione «con pugni e calci», il volto di Coppola appariva senza alcun segno. «Nel video – continua Margarini – Coppola non riceve nemmeno una percossa, infatti si è corretto in dibattimento limitandosi a dire che le lesioni se le è procurate perché fatto cadere dalle scale da un addetto alla sicurezza».
VITTIMA O AGGRESSORE? L’avvocato racconta che «il personale di sicurezza fu costretto a intervenire per allontanare alcuni clienti saliti sul cubo vietato al pubblico, dopo che furono invitati a scendere». Uno dei ragazzi, quello «più alterato», fu accompagnato fuori dal locale «pacificamente». Qui, il buttafuori tentò «di calmare gli animi dei ragazzi», che, invece che allontanarsi, «li offesero, cercando anche di rientrare nel locale». Fermato, uno di loro aggredì «uno degli addetti alla sicurezza». Dalle immagini visionate dalla polizia giudiziaria, «dove i ragazzi non ricevono alcuna percossa», emerge quanto ricostruito dalla difesa. Mentre dal «dibattimento non è emersa alcuna prova di parole di quel tenore» e neppure di «lite per motivazioni omofobe».
RITRATTAZIONI. Già nel giugno del 2012 la ricostruzione dei fatti sembrò ormai dar ragione a questa ricostruzione. Il prefetto Francesco Cirillo, vice del capo della Polizia, e presidente dell’Oscad, intervistato dall’Espresso, fu quindi costretto ad ammettere che «a volte l’Oscad smaschera pure i falsi. Come nel caso di Varese, qualche settimana fa. Un gruppo di gay ha denunciato un’aggressione in discoteca e gli esperti del Viminale sono entrati in azione: abbiamo scoperto che l’orientamento sessuale non c’entrava. Erano stati i gay a provocare».
Perché accusare proprio una discoteca di omofobia? «Non ho idea», conclude Margarini, ma «a quanto mi consta non è la prima volta». Eppure il caso era arrivato anche in parlamento con numerosi interventi a sostegno di una norma contro l’omofobia e l’introduzione, l’anno successivo, del disegno di legge Scalfarotto.
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21 commenti
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La pretesa di considerare normale ciò che normale non è, caro SASSO, deriva unicamente dal fatto che essi si rendono conto della loro devianza e anormalità, ne soffrono e fanno di tutto per presentarsi come normali, ribaltando sigli etero i loro sensi di colpa. Ecco che allora gli “altri” diventano colpevoli, mentre loro rientrano nella normalità. E’ una malattia, se vogliamo chiamarla così, di natura psicologica, che combattono ribaltando la realtà.
[24]Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, [25]poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
Ecco dopo questo evento, ritrovo in S.Paolo,la sua espressione veritiera.non vorrei aggiungero un commento mio personale,perche’ non ho parole per questa falsa.e come ha detto Mariano Tului, sono cose molto serie e comporterebbero il declino della popolazione. se non vi da noi ,vi porto alcune espressioni di circa 2000 anni fa. lettera ai Romini.[26]Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. [27]Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento. [28]E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, [29]colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, [30]maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, [31]insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. [32]E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.
Immaginiamoci cosa combineranno, questi signori contaballe, per sfruttare a dovere la legge scalfarotto.
Immaginiamoci cosa combineranno, questi contaballe impuniti, per sfruttare a dovere la legge scalfarotto.
I movimenti gay strumentalizzano qualunque cosa pur di arrivare al loro obiettivo: chiudere la bocca a tutti quelli che non condividono la loro visione edonista della vita.
Penosi…
Non capisco perchè vi scandalizziate tanto. E’ forse una novità che una ipotesi di reato venga spacciata come fatto acclarato dalla stampa nazionale? A qualcuno viene in mente un singolo caso di cronaca relazionando sul quale ci si sia preoccupati di chiarire che si tratta di una mera ipotesi investigativa, o si abbia almeno fatto uso di un verbo declinato al condizionale? A me no.
La verità è che la stragrande maggioranza delle notizie fornite dai giornali finiscono con lo sgonfiarsi quando non per rilevarsi delle vere e proprie bufale. E sempre vengono strumentalizzate per fomentare campagne isteriche e irrazionali. Il caso in questione è semplicemente uno dei tanti.
caro giuseppe, più che scandalizzarsi qui bisogna fare gli scongiuri. con una stampa del genere e una giustizia molto parziale , lenta, imprecisa, c’è da rischiare la pelle.
Caro Giuseppe ( o chiunque tu sia, dato che mi pare che tu ci conosca ed io ti conosca), di conseguenza, nella situazione che descrivi, immagino sarai fieramente contrario alla legge liberticida sull’omofobia !
Occorrebbe una legge contro l’omolobia!
Rispetto ai commenti espressi voglio precisare una cosa. Gli omosessuali non sono tutti dei perversi, non lo sono ne più ne meno degli etero. La loro sessualità lo è. Ma quante volte anche gli etero vivono il sesso in forme deviate, perverse, facendo del male a se stessi ed agli altri. Per tutti dunque misericordia e impariamo ad amare di più.
Io ho un fratello omosessuale, l’ho scoperto dopo tanti anni. Mai si sognerebbe di andare a un gay pride o di fare pressioni con le lobby. Vive la sua vita da celibe, ha assistito i genitori nella loro vecchiaia, si è impegnato nel sociale, in politica, aiuta i nipoti quando può, fa spesso donazioni di denaro a chi ne ha bisogno. Poi anche lui avrà avuto le sue storie affettive… So che a sofferto tanto (ma anch’io ho sofferto tanto per le donne della mia vita). Ma la sua vita non è sprecata anzi, ha fatto e fa tanto bene. Il suo è un dramma, come tutti abbiamo dei drammi, ma non è un perverso, non è cattivo.
Non così le lobby omosessuali. quello che è tragico qui la negazione del dramma, la pretesa di affermare come normale ciò che è una deviazione.
La tua precisazione, caro Luigi, è benvenuta ma da cattolici conosciamo bene la differenza tra omosessuali e militanti gay, che è analoga a quella tra i normali peccatori (come tutti) e i peccatori contro lo Spirito Santo, ovvero coloro che negano che il peccato sia tale.
Shiva e le sue personalità schizofreniche non commentano?
Questa assoluzione non verrà presentata dai mezzi d’informazione con lo stesso tono della presunta aggressione … che rimarrà meglio nella memoria. I bugiardi l’hanno comunque spuntata
Infatti, caro Toni, in questo momento , sulla home-page del Corriere non ce n’è traccia !
Lo stesso Corriere che si precipita a pubblicare qualsiasi cosa che esalti l’agenda gay, benché insignificante.
Parecchi mesi fa, su una testata locale on-line danno il clamoroso annuncio che il corriere ha pubblicato un articolo di un loro collaboratore. Il giovinotto di belle speranze esulta, credendo di aver la possibilità di una svolta lavorativa. Ma l’articoletto riguardava una sua esperienza di pensionato in Usa presso due lesbiche che avevano adottato una bambina in Asia , povera piccola, e lui ne parlava con entusiasmo.
Gli ho fatto presente che non era per le sue doti giornalistiche che era stato scelto proprio il suo pezzetto, ma per la tematica gay, quindi gli ho consigliato di buttarsi sui gay, se ci teneva tanto alla pubblicazione !
Non ha seguito i miei consigli, almeno per ora, e non gli hanno pubblicato più manco mezza riga !
È avvilente.
Cara Giovanna, di questo passo imporranno nei curriculum lavorativi di sapere se tutti i tuoi amici sono bianchi o no , se hanno la tua religione (per dedurre se sei “inclusivo” o meno). Ma il dato più importante, anzi determinante, sarà quale è, tra essi, la percentuale ….. di gay.
Cosa non si fa per passare per “discriminati”…. Poverini…. Un morso alla coscia del buttafuori …. Casomai ci potrebbero essere gli estremi per “tentata fellatio a soggetto non consenziente”….
Non avevamo alcun dubbio sulle montature delle lobby gay. Stiamo ancora aspettando i dati chiesti da Giovanardi per giustificare la cosiddetta “emergenza omofobia” e la conseguente legge Scalfar8 (sarebbe meglio Scalfarcihair8…), ufficialmente ci sono state denunce (ma non si sa quante siano effettivamente vere, viste le balle che raccontano i fanatici omosessualisti) di 28 casi di aggressioni fisiche in più di 3 anni: sai che emergenza …..
Vittimismo cronico.
Non solo, qui si tratta di una precisa strategia di propaganda basata sulla disinformazione. Per costoro la menzogna è un merito.